domenica 11 novembre 2012

Il mercato Immobiliare e l' IMU


La notizia ci arriva da liberoquotidiano, pare che non vi sia necessità di aspettare la riforma degli estimi, che è già di per sè una preoccupazione non indifferente per tutti i proprietari di casa; ma a dare un aiuto al totale collasso del  mercato immobiliare italiano ci ha già pensato l’Imu.

Nel 3° trimestre 2012, secondo i dati diffusi da Bankitalia che abbiamo precedentemente trattato in un altro articolo, proseguono le difficoltà degli italiani.
Nel Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, Vai Nazionale ha detto: "continuano a prevalere in larga misura indicazioni di flessione delle quotazioni di mercato, mentre si indeboliscono i flussi di nuovi incarichi a vendere".

Anche le aspettative a breve termine degli agenti immobiliari rimangono decisamente orientate al pessimismo.
MT Immobiliare tutti i giorni si scontra con questa dura realtà del mercato immobiliare italiano, nella fattispecie nel Casertano.

Stiamo assistendo ad una sorta di uragano che sta tristemente sconvolgendo anche il mercato delle locazioni.
Secondo Confedilizia molti proprietari di case da locare, trovandosi a dover far fronte a spese ingenti dati dall'ordinaria e straordinaria manutenzione del proprio immobile, a cui vanno a sommarsi i costi di questa dannatissima Imu, potrebbero vedersi costretti a ritoccare al rialzo i canoni di locazione, e se vi si trova nell'impossibilità di farlo l'unica alternativa sarà quella di sfrattare i propri inquilini.

Per le case in locazione, infatti, si prevedono, con il conguaglio previsto nella seconda rata dell’imposta, aumenti fino al 207 per cento  rispetto alla vecchia Ici per i contratti liberi!
Si parla di aumenti addirittura fino al 2000 per cento per quelli calmierati!

I Comuni avevano la facoltà di aumentare l’aliquota rispetto a quella base del 7,6 per mille, e molti l’hanno fatto. 13 comuni su 20 hanno applicato l’aliquota massima, cioè il 10,6 per mille." questo ha spiegato ieri Sforza-Fogliani.

il Presidente di Confedilizia dice inoltre che la legge prevede la possibilità di ridurre l’aliquota per determinate tipologie di immobili, come quelli affittati, ma non di aumentarla. Deve considerarsi quindi incoerente qualsiasi ipotesi di penalizzazione degli immobili di cui la legge prevede espressamente soltanto facoltà di riduzione.

Ma la verità, ha detto il presidente dell’Associazione, «è che ormai le case sono considerate un cappio al collo: e chi può vende, anche perché magari s’è già mangiato i risparmi per pagare le tasse. O magari deciderà di alzare l’affitto, così si libererà dell’inquilino e avrà la casa vuota da mettere sul mercato».

Nel frattempo vi è una categoria, quella degli agenti immobiliari, che conta diverse decine di migliaia di operatori su tutto il territorio nazionale, che soffre, lotta, combatte per tenersi in piedi, quotidianamente...

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